HOMEMADE: LA VENDITA DEGLI OGGETTI FATTI IN CASA

Con l’articolo di oggi cercherò di dare un’impronta concreta e tracciare una linea di demarcazione tra l’avere la partita iva e continuare ad operare senza l’ausilio della stessa nella realizzazione di oggetti fatti in casa.

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Sempre più spesso online, ma soprattutto sui social (in particolare su facebook e su instagram) capita di vedere persone che realizzano e vendono oggetti fatti a mano dalle più svariate caratteristiche e sempre più spesso in molti mi chiedono se a tal proposito occorre avere la (“tanto temuta”) partita iva.

E la risposta è la più classica delle tutte: DIPENDE.

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Sono 3 le domande a cui rispondere per riconoscerti concretamente come “hobbista”.

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N.1) VENDO OGGETTI PER UN VALORE INFERIORE AI 250 € ?

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N.2) VENDO PRODOTTI IN MANIERA SALTUARIA E NON ABITUALE?

Si definisce “abituale” qualcosa che viene ripetuto nel tempo ed in maniera continua e piuttosto costante. In altre parole, non ha il carattere di occasionalità.

Non è, pertanto, abituale qualcosa che viene effettuata “una tantum” oppure in maniera “spot” e non ripetuta. Ha, dunque, il carattere di occasionalità.

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N. 3) HO GIA’ UN LAVORO, MA REALIZZO OGGETTI SOLO PER HOBBY VENDENDOLI OGNI TANTO AD AMICI E PARENTI?

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Se la risposta è SI’ a tutte e 3 le domande posso dirti con certezza che puoi continuare ad operare senza partita iva.

Se manca anche una solo di queste condizioni ciò POTREBBE prevedere l’apertura della partita iva in quanto sicuramente l’attività verrebbe svolta non più in maniera sporadica, ma in maniera costante e continua.

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FISCALITA’ E DICHIARAZIONE

IMPORTANTE: la vendita di oggetti, seppur svolta in assenza di partita iva, necessita del rilascio da parte del “venditore-hobbista” di una ricevuta fiscale.

Ne consegue che dette ricevute dovranno essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello redditi).

Ma non avere paura di pagare le imposte, se le tue vendite restano sotto un massimale di € 4.800 non ti sarà richiesto nulla da parte del fisco ed addirittura potresti essere anche esonerato dal predisporre la dichiarazione dei redditi (anche se il mio consiglio è quello di farla sempre).

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QUESTIONE VENDITA IN SPAZI APERTI

Altra questione di particolare interesse è quella di poter VENDERE LE PROPRIE CREAZIONI IN MERCATINI E FIERE.

Quì si entra in una condizione un pò più ostica poichè poter poter vendere in spazi aperti bisogna adattarsi alla normativa regionale e comunale del proprio territorio di appartenenza. Il comune della tua città può rispondere a tutte le tue domande in merito.

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QUESTIONE VENDITA ONLINE

Accanto alla tradizionale vendita dei prodotti nei mercatini, molti hobbisti preferiscono provare a vendere sfruttando internet.

In questo caso le cose si complicano ed è necessario prestare molta attenzione.

In linea generale ad un hobbista non è consentito avere un proprio sito internet dove si espongono i propri prodotti se sugli stessi vi sono applicati prezzi di vendita. In questo caso, infatti si rende obbligatoria l’apertura di una Partita IVA.

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Ma attenzione!

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Questo non vuol dire che un hobbista non possa avere un proprio sito dove espone le proprie creazioni. Deve trattarsi solo di un mero SITO VETRINA (cioè di un proprio sito oppure un sito di terze parti o ancora una pagina social in cui si espongono foto e descrizioni di oggetti, senza che siano visibili ed esposti prezzi di vendita).

Per l’Amministrazione finanziaria l’hobbista che apre un proprio sito internet per la pubblicizzazione o la vendita di prodotti è considerato a tutti gli effetti un commerciante o un artigiano a seconda dei casi.

Questo significa inevitabilmente dover sottostare a tutti gli obblighi fiscali, contabili e amministrativi visti sopra, per i soggetti che devono aprire Partita IVA.

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CONTROLLI ANTIEVASIONE

Se ti avvali di siti di terzi come ad esempio ETSY oppure MISSHOBBY, tieni presente che se la tua attività non viene svolta davvero in maniera occasionale, potresti incorrere in controlli da parte della guardia di finanza oppure da parte dell’agenzia delle entrate.

Sì, perchè questi operatori online hanno l’obbligo di rendicontare periodicamente alle forze dell’ordine tutti i dati dei venditori che espongono gli oggetti sul loro sito.

Va da sè, quindi, che il controllo potrebbe essere più massiccio su coloro che vendono oggetti senza detenere la partita iva per comprendere se l’attività possa definirsi di tipo imprenditoriale o meno..

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Parliamone insieme. Contattami

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Dott. Davide Giansante

Commercialista in Pescara

Via Bari 29C – Villa Raspa di Spoltore

Tel. 370 30 36 307

Mail: info@davidegiansante.it

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