IL REGIME FORFETTARIO NON E’ ADATTO A TUTTI: TE LO SPIEGO IO

Un buon commercialista deve garantire in ogni momento ai propri clienti, anche ai potenziali, vantaggi di tipo economico e fiscale attraverso una costante ed attenta analisi dei costi-benefici che un determinato regime fiscale apporta agli stessi.

Oggi va molto di moda l’adesione al regime forfettario, regime che viene sponsorizzato maggiormente ai più giovani (e non solo). La sua “fama” trae vantaggio anche della riforma del governo giallo-verde che ne ha esteso i requisiti e soprattutto perchè la flat-tax di cui tanto si parlava è, ad ora, solo per le partite iva, i forfettari appunto (come ho già spiegato in un mio articolo quì).

E non è un caso. allora, che oggi il regime forfettario è visto come il regime fiscale di salvataggio per tutti coloro che intendono avviare una loro attività d’impresa/professionale, ma anche per coloro che già avevano in essere un’attività.

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Ma è davvero così conveniente aderire al forfettario?

Un noto proverbio dice “che non si può fare di tutt’erba un fascio”, motivo per cui detto regime non è stato pensato per la totalità delle imprese e dei professionisti poichè impone dei requisiti specifici e che spesso non si adattano al tipo di attività che si intende avviare.

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Pertanto, il mio intento è darvi 3 consigli utili per capire se il regime di cui sopra può fare al vostro caso.

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1. Siete commercianti? artigiani? Molto probabilmente allora il forfettario NON FA PER VOI.

Esso infatti, non consente di detrarre nè l’iva e nè di dedurre i costi per l’acquisto di materiale utile alla vostra attività; si pagheranno, dunque, le imposte solo sul reddito prodotto (dato dall’ammontare delle fatture di vendita).

Si pensi ad un falegname: acquisterà legno, bulloni, chiodi, colla, utilizzerà l’energia elettrica, ecc. ecc. Con il forfettario non potrà recuperare nulla di ciò che ha speso e rischiando addirittura di pagare, in termini di imposte, molto più di quanto avrebbe fatto con un regime fiscale normale.

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2. Siete Consulenti? Professionisti? Svolgete professioni paramediche? Il forfettario PUO’ FARE AL VOSTRO CASO.

Questo perchè non si hanno particolari spese legate al tipo di attività che si svolge dato che la vostra opera sarà prettamente intellettuale. Certo, le spese ci sono sempre, ma comunque probabilmente in misura minore rispetto a quello che, appunto, può essere un artigiano o un commerciante.

Motivo per cui potrebbe risultare utile, in questo caso, rinunciare alla detrazione dell’iva ed alla deduzione dei costi proprio perchè andrai a pagare forfettariamente solo il 5% di imposte in sede di dichiarazione (se si sta avviando adesso la propria attività).

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3. Vuoi aderire al forfettario ma già svogli un’attività d’impresa? ALT! RIFLETTI.

Sappiate che, a prescindere se siete professionisti, artigiani o commercianti, l’aliquota che si applicherà in sede di dichiarazione dei redditi non sarà in questo caso il 5%, ma il 15%. Questo perchè rappresenta un vincolo imposto dai requisiti del regime stesso.

A tal proposito, potrebbe risultare utile restare nel regime normale e, anche se pagare percentuali maggiori di imposte in base agli scaglioni di reddito prodotto (il primo scaglione è il 23%), ma almeno si continua ad avere il “beneficio” della deducibilità dei costi, della detraibilità dell’iva ed anche della detraibilità delle spese (ad esempio di quelle mediche) in dichiarazione dei redditi.

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Chiaro è che quanto detto in questi 3 punti, dovrebbe essere analizzato nel dettaglio, ma sono comunque consigli utili che ti aiutano a comprendere e capire meglio alcune peculiarità di questo regime.

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Dott. Davide Giansante

Commercialista in Pescara

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